Alla vecchia vita



Si sono presi tutto. 


Ballonzolando tra un frattempo e un casomai, si sono presi tutto. 


La vecchia sprofonda sulla seggiola spagliata;


fuma e sogghigna al futuro sbarbatello, che passa senza degnarla di uno sguardo. 


Si sono presi tutto. 


Sassi, alberi, pensieri, meraviglie e fantasie. 


Tutto. 


Lo hanno costellato di putrida vanità, depravando l’abisso più intenso. 


Tutto quel tutto, ingabbiato nell’artificialità del niente. 


La vecchia fuma, e sorride al ricordo di un passato profumato. 


Si sono presi davvero tutto. 


Sguardi, gesti, le rose della conquista. 


Avvizzite. 


Come labbra che armonizzavano una corte nel parco, a primavera. 


Seppellita è la mano che riusciva a stringerne un’altra. 


Tutto si sono presi. 


Tutto. 


Tranne la vecchia, che mesta rincasa. 


Sbatte la porta in faccia ad un mondo sconcio. 



Stefano Servilio





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