Inversamente noi


Spazi.
Tranne noi,
Tutto tace.
Nostri, grami e scheggiati spazi.
Metropoli adorne di traculenti faccendieri.
Viali vissuti da sostanziali puttane.
Ai bordi della bolgia,
brulli spazi non ispirano più.
Tranne noi.
Inversamente esigenti.
Parallelamente intangibili.
Poliformi ed acrobatiche geometrie,
simmetrici e funambolici deliri,
Noi.
Prolifiche insonnie,
c’imbacuccano d’ansia e lenzuola,
che anche incubo andrebbe bene.
Inversamente differenti.
Angelo seminatore, sei.
Diavolo estirpatore, sono.
Mancati ottimi nemici, siamo.
Luce sfida oscurità e pari e patta.
Partita in chiaro scuro
e tocca a te dare carte.
Inversamente armonici.
Magneti senza campo.
Tuoni senza fulmini.
Inversamente noi.



Stefano Servilio


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